| Roma
NASCE IL “COMITATO DIFESA NCC”
Da oggi le principali società e associazioni che rappresentano in Italia tutti i professionisti che ogni giorno erogano il servizio di noleggio con conducente (NCC) – circa 80,000 operatori su tutto il territorio italiano, per un indotto di 200,000 posti di lavoro – parleranno con voce unica per chiedere al Governo di mettere mano alla tanto attesa riforma del settore dei Trasporti e di colmare il vuoto normativo nel settore del trasporto pubblico locale non di linea.
Anitrav, Fai Confcommercio e Federnoleggio Confesercenti sono le associazioni, rappresentative della categoria, che hanno deciso di unirsi in “Comitato Difesa NCC”, dando voce a un’Italia di lavoratori che svolgono un’attività fondamentale per la mobilità del Paese.
“Se il Governo non interverrà, entro il 31 Dicembre 80.000 operatori si ritroveranno abusivi e di fatto “licenziati” dallo Stato Italiano. In queste ore mentre si approva la manovra di bilancio circolano voci su interventi che non rappresentano né la riforma che il settore del trasporto pubblico non di linea aspetta da dieci anni e nemmeno la soluzione in grado di darci la serenità che come lavoratori attendiamo da troppo tempo. Il Natale in arrivo potrebbe essere davvero un Natale amaro per molte famiglie. Le famiglie di decine di migliaia di conducenti professionisti che con impegno svolgono ogni giorno il loro lavoro nelle più importanti città italiane”, hanno commentato Mauro Ferri Presidente di Anitrav, Daniele Ercoli Presidente di Fai Confcommercio e Luigi Pacilli Presidente di Federnoleggio Confesercenti.
Nei prossimi giorni, dopo dieci anni di proroghe senza intervento del governo, tornerà in vigore la norma 29-1 quater, la modifica illegittima di una legge vecchia e inattuale che tra le altre cose prevede il rientro in rimessa alla fine di ogni singolo servizio, non importa quanto lontano possa essere. Una legge sbagliata, allora come ora, che non tiene conto dell’attuale contesto di lavoro degli ncc necessariamente svincolato dal luogo di emissione dell’autorizzazione.
La norma, sospesa negli ultimi dieci anni, potrebbe tornare in vigore, di fatto decretando la fine di 80,000 imprese. Ma a essere colpiti non sarebbero solo le imprese NCC. L’interruzione o la drastica riduzione dell’attività di questo settore avrebbe conseguenze pesanti sull’intero segmento automotive e sull’indotto che ruota intorno a questo comparto economico. Non da ultimo, a risentirne sarebbe anche il turismo, uno dei pilastri dell’economia italiana, che si avvale dei servizi delle imprese NCC.
Come Comitato abbiamo deciso di condividere con il maggior numero di persone possibile la nostra posizione attraverso la nostra pagina Facebook e il profilo Twitter @comitatodifesancc per raccontare la situazione di precarietà in cui ci troviamo e spingere il governo a intraprendere azioni, ora più che mai urgenti.