| Brescia
Comitato a trazione bresciana per la difesa della Banca Popolare di Sondrio
La battaglia per salvare la Banca Popolare di Sondrio si gioca anche a Brescia.
Su stimolo e iniziativa dell’economista bresciano Marco Vitale, alla guida di un gruppo di soci dell’istituto valtellinese, è infatti nato il Comitato per sostenere l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio, che ancora non ha ceduto alla trasformazione in Spa, prevista entro la fine dell’anno, come richiesto dalla riforma delle Popolari del 2015. Banca Popolare di Sondrio è una realtà importante anche per il territorio bresciano: nella provincia risultano infatti 50 sportelli e tesorerie, distribuiti in 43 comuni, di cui 19 in Val Camonica, area dove Popolare di Sondrio svolge un effettivo ruolo di banca territoriale, soprattutto a seguito dell’operazione Ubi-Intesa-Bper.
Vitale ed altri soci della BPS hanno da sempre espresso la contrarietà al provvedimento dell’allora Governo Renzi, presentando ricorsi alla Corte costituzionale italiana, alla Corte di giustizia europea e al Consiglio di Stato, che hanno comunque confermato la costituzionalità e legalità del provvedimento, aprendo però alla possibilità di costituire una holding intermedia.
Presidente del Comitato è il professionista bresciano Stefano Zane, amministratore delegato della società di consulenza Vitale-Zane & Co., che ha studiato e redatto il “Progetto per conciliare la trasformazione della Banca Popolare di Sondrio in Spa con la difesa della sua autonomia, della sua struttura popolare, delle sue caratteristiche di banca profondamente legata al territorio della Valtellina e costituita da circa 160 mila soci”.
Il progetto (allegato al dossier in pdf) prevede tre ipotesi operative. La prima e più morbida soluzione prevede solo interventi statutari, la seconda prevede un’azione attiva della Banca e la creazione di una cooperativa in cui far confluire i 160 mila soci, mentre la terza prevede un’azione attiva di un gruppo qualificato di soci, anche in assenza di ogni iniziativa da parte della Banca, per la costituzione di una Newco cooperativa in cui far confluire le proprie quote.