| Prato
TEXPRINT: NESSUNA APERTURA AI SI COBAS
Texprint, società pratese del settore tessile da oltre due mesi al centro di un violento attacco da parte dei SI COBAS e di un esiguo numero di dipendenti, alla luce di quanto riportato questa mattina da parte di alcuni organi di informazione ribadisce quanto segue:
nessuna apertura ai SI COBAS e ai lavoratori in sciopero è possibile viste le manifestazioni criminali e violente e i blocchi della produzione, che tanti danni hanno arrecato ai lavoratori non in sciopero – che rappresentano la maggioranza dei dipendenti (65 su 80) – alle rispettive famiglie e all'azienda;
si ribadisce che le reiterate condotte criminose che hanno violato il diritto al lavoro ai 65 dipendenti sono state messe in atto dai SI COBAS e da uno sparuto gruppo di dipendenti che oltre a mettere a rischio la vita stessa dell’azienda hanno colpito con violenza anche clienti e fornitori;
tutte le richieste e le rivendicazioni da parte dei dipendenti in sciopero saranno prese in considerazione e valutate dall'azienda solo singolarmente e se e quando saranno presentate per iscritto nelle opportune sedi e nel pieno rispetto della procedura e della legalità;
l’azienda respinge con forza le richieste estorsive, le ricostruzioni diffamatorie e le condotte violente provenienti dai SI COBAS che sono state già denunciate alla Procura della Repubblica.
l'azienda precisa altresì che vista l’azione della Magistratura, l’attuale ripristino della legalità con il venir meno degli illeciti blocchi da parte dei SI COBAS, ripartiranno già da domani le attività produttive.
L’azienda fa anche sapere che un dossier di oltre cinquanta pagine, corredato di documenti, di videoriprese e di una consulenza tecnica è oggetto di deposito in Procura per fornire ulteriori e inconfutabili elementi di prova della reiterata commissione di gravissimi reati, che vanno dalla associazione a delinquere alla tentata estorsione, dal sequestro di persona alla violenza privata, dal danneggiamento doloso alla diffamazione aggravata., dalle ipotesi di simulazione di reato a quelle di calunnia.
I dipendenti che protestano per la lesione del loro diritto al lavoro, hanno fatto sapere che una denuncia querela anche per diffamazione aggravata è oggetto di deposito presso la locale Procura della Repubblica a causa delle gravissime falsità riportate sul sito dei SI COBAS, con particolare riferimento alla somma di euro cinquecento che, secondo i SI COBAS, sarebbe stata corrisposta dalla TEXPRINT in favore di ogni lavoratore resosi disponibile a protestare in occasione della manifestazione di sabato scorso, 20 marzo, davanti alla Casa Comunale di Prato.
La Texprint ribadisce la piena fiducia nell’operato della Magistratura e la massima disponibilità a valutare le singole richieste dei dipendenti nelle sedi competenti, con il massimo rispetto delle procedure e della legalità confidando che non saranno tollerate dall’Autorità Giudiziaria eventuali ulteriori condotte criminose dello stesso genere di quelle perpetrate sino ad oggi.