| Milano
The Global Banking Forum: l’impatto della trasformazione digitale
Seconda sessione
I principali protagonisti del mondo del credito e della finanza a confronto sui nuovi protagonisti, organizzazioni e sistemi di pagamento
L’inevitabile impatto della trasformazione digitale, con le sue opportunità e difficoltà legate soprattutto all’adeguamento dei processi interni, è stato al centro delle riflessioni della seconda sessione del Global Banking Forum, appuntamento organizzato da Eccellenze d’Impresa, il laboratorio di idee e innovazione per le PMI italiane, promosso da GEA, Harvard Business Review e Arca Fondi SGR.
Moderati da Angelo Tantazzi, presidente di Prometeia, sono intervenuti Roberto Nicastro presidente di Aidexa, che ha sottolineato come gli imprenditori abbiano bisogno di servizi finanziari immediati, semplici, rapidi e trasparenti, resi possibile solo grazie alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale.
Mentre Alessandra Losito direttrice generale di Pictet Wealth Management Italia, ha evidenziato come il rapporto con il cliente si sia evoluto in quanto il cliente è sempre più esigente e sofisticato e il canale digitale aiuta a costruire una relazione efficace. Secondo una ricerca interna di Pictet la piattaforma digitale è fondamentale, ma la relazione con il cliente rimane importante.
Elena Goitini amministratore delegato di BNL BNP Paribas, si è soffermata sulla necessità di mettere il cliente al centro soddisfando sempre le sue esigenze e agendo a tre livelli: organizzazione, tempi e bisogni. Secondo Elena Goitini il 73% dei fruitori di servizi bancari si aspetta una consulenza iper personalizzata. La sfida non è quindi tanto la tecnologia, ma avere le skill giuste per integrare la tecnologia in un modello di servizi incentrato sulla relazione. Usare la tecnologia per implementare la relazione con il cliente, ma non certo per sostituirla.
Ignazio Rocco, ceo di Credimi, ha detto che fra i molti problemi che ha portato il 2020, è indubbio che abbia anche favorito una grande vitalità delle piccole aziende nella trasformazione digitale. Lo confermano diversi dati, fra cui quelli che riguardano Amazon: sono 14.000 ad esempio le aziende italiane già presenti su Amazon, mentre la spesa di carte di credito sulla piattaforma è cresciuta del 65%. La digitalizzazione impatta sul miglioramento della reddittività: infatti i settori con più alto utilizzo dell’e-commerce hanno generalmente rating migliori e crescono di più.
Pietro Sella ceo di Sella Group ha confermato come nel 2020 il volume dell’e-commerce sia quasi raddoppiato. Il ricorso sempre più massiccio alla tecnologia ha portato per le aziende tradizionali nuove sfide nella trasformazione tecnologica, culturale, organizzativa e dei modelli di business. In questi ambiti le aziende tradizionali sono costrette a cambiare per adeguarsi, mentre le società native digitali hanno già le caratteristiche e competenze richieste dal mercato.
Ugo Cotroneo Managing director & partner di Boston Consulting Group ha spiegato che le banche tradizionali devono trasformarsi, ma il problema non sono gli investimenti economico finanziari, ma soprattutto il capitale umano. Le banche hanno spesso ancora un problema di attrattività delle risorse umane, che preferiscono altre realtà percepite come più tecnologiche.
Infine, non poteva mancare un accenno al tema dell’Euro digitale che deve essere visto non come una minaccia bensì come una opportunità. Infatti, è stato ricordato, il sistema bancario ha già affrontato novità che erano valutate dannose per la tenuta e redditività stessa delle banche (basti pensare alla legge del 1991 sulle Sim e il risparmio gestito). Tutte novità che hanno costituito a loro volta uno stimolo per la crescita delle banche. E così dovrà essere anche per l’Euro digitale. L’Unico problema è non farlo. Chi lo fa prima si prenderà una quota del mercato. Chi saprà rispondere a domande nuove farà crescere il business.